Commento al convegno “Il rispetto della privacy: obbligo per gli intermediari, garanzia per i contribuenti” – Centro Congressi Torino Incontra – 22 marzo 2013 – organizzato dall'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino e l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale del Piemonte

Durante la mia carriera professionale ho presenziato, in qualità di relatrice e moderatrice in diversi convegni. Alcune platee, tematiche affrontate, condivisione di contenuti, sono rimaste e rimarranno incancellabili per l'emozione che sono riuscite a trasferirmi.

Questo convegno sulla privacy che ho avuto l'onore (e l'onere) di moderare sicuramente è un altro tassello importante in termini di arricchimento professionale e morale e pertanto ritengo sia importante tentare di spiegarne il perché.

                         

Una foto… rubata mentre una Tv locale ha intervistato me, il dr Matteo Piperno ed il Dr Giorgio Navarra dell’Agenzia delle Entrate

L'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino e l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale del Piemonte, rispettivamente nelle persone del Presidente Aldo Milanese e della Direttrice Rossella Orlandi, hanno voluto organizzare questo convegno proprio per rispondere alla sentita esigenza da parte dei colleghi di pervenire ad una maggiore chiarezza su quali fossero le misure da adottare in uno studio professionale (ed in particolare in quello dei Dottori Commercialisti) in tema di privacy, anche alla luce delle verifiche ispettive effettuate in alcuni studi piemontesi con esito purtroppo sanzionatorio.

Dopo i saluti istituzionali di rito, ho introdotto i lavori riepilogando le responsabilità del dottore commercialista in merito al trattamento dei dati personali (allego slide relative al mio intervento) ed evidenziando che, seppure soppresso dal febbraio 2012, il documento programmatico della sicurezza rimane una best practice per lo studio.

Come referente del gruppo di lavoro “E-commerce & ICT” dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino ho ricordato infatti quanti suggerimenti abbiamo fornito ai colleghi in tema di organizzazione di studio per ottemperare agli obblighi previsti dalla norma e quanto tempo, ho personalmente speso, per aiutare colleghi, che in vista di una verifica ispettiva, avevano l’evidente necessità di confrontarsi tra colleghi.

Il Gruppo di lavoro “E-commerce & ICT” è da me coordinato dal 1999. Abbiamo organizzato convegni nazionali ed internazionali (con colleghi da Francia e Regno Unito).

E' grazie all'entusiasmo dei colleghi di questo gruppo se abbiamo dato vita alla Associazione ICT Dottori Commercialisti (www.ictdott.com). Il nostro Presidente dell’Ordine che, per inciso, ringrazio congiuntamente al Consiglio dell'Ordine per i crediti formativi ed il supporto relativo alle efficienti funzioni di segreteria per l'iscrizione dei colleghi al convegno – ne è socio onorario.

Oggi la nostra Associazione, che da anni organizza un unico convegno aperto al pubblico per l'ultima settimana di novembre presso il Politecnico di Torino, è diventato un vero e proprio punto di riferimento per professionisti ed imprenditori. E' un grande orgoglio per noi annoverare l'interesse dei colleghi di tutta Italia.

L'aula magna è sempre piena (500 posti a sedere). In tutti questi anni sono state numerose le Istituzioni che hanno “studiato” con noi e ci hanno onorato della loro presenza nei nostri convegni: Guardia di Finanza del Piemonte, Agenzia delle Entrate del Piemonte e Centrale, Ministero delle Finanze, Agenzia per l'Italia Digitale (anche in veste di Digit-PA e Cnipa), Inps, Camera di Commercio di Torino, Politecnico di Torino e così via.

Nel tempo qualcuno ci ha anche “copiato” il nome ma… il “talento” è come l’aria: non si può comprare. Al massimo può essere affinato con l’esperienza.

Era doveroso inserire questa premessa per permettere di comprendere quanto approfondimento abbiamo effettuato nelle tematiche legate all'Information Technology (compresa la privacy) e quante utili interpretazioni abbiamo fornito quando la norma era…. lacunosa.

Proprio per tale motivo ho evidenziato quanto ancora si potrebbe effettuare per la nostra categoria e quanto, purtroppo, ancora non viene portato avanti con l'efficacia necessaria.

In particolare ho focalizzato l'attenzione su alcuni aspetti:

1) la necessità di semplificare gli adempimenti in generale nella vita del commercialista. In tale ottica ad esempio per ciò che riguarda la separazione dei dati sensibili dagli altri dati mi sono riferita all’archiviazione separata dei dati sanitari (es. spese mediche) ai fini di usufruire della detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi Unico persone fisiche. La prassi fiscale rimanda sostanzialmente al T.U. privacy e non interviene a esplicitare il concetto di “separazione” di tali dati. Pertanto il commercialista, secondo esegesi farisaiche, potrebbe anche essere portato a creare un archivio distinto per le sole spese mediche in busta chiusa con riferimento incrociato magari tramite un apposito registro tenuto da apposito incaricato che rimandi alla dichiarazione del cliente. Una tale gestione di archivio di studio però oltre a risultare farraginosa sarebbe anche inconcepibile in studi di piccole e medie dimensioni caratterizzanti l’economia italiana.

La mia proposta, pertanto, è stata quella di intendere per dato personale sensibile separato ai fini di una buona archiviazione su supporto cartaceo quella in cui tali dati vadano ad essere inseriti dentro una busta chiusa all’interno del fascicolo della dichiarazione dei redditi del cliente di studio (e non in altro luogo distinto);

2) quando si parla di privacy occorre ricordarsi a seconda del contesto anche degli incroci con altre normative.

In particolare ho ricordato in tema di distruzione di eventuali supporti informatici, che oltre alla cancellazione dei dati, occorre seguire delle vere e proprie regole che permettano di non poter risalire ai nostri dati (es. formattazioni fatte eseguire da tecnici) e che si devono seguire le norme previste per i rifiuti elettronici (ex D.Lgs. 151/03) riassumendone in sintesi le parti principali.

Come gruppo di lavoro abbiamo sempre sconsigliato inoltre il ricorso all’autocertificazione e sostenuto l’adozione di regole interne adeguate, poiché anche se da febbraio 2012 il documento programmatico della sicurezza è stato abrogato, le misure di sicurezza richieste dal testo unico privacy permangano, congiuntamente alle connesse responsabilità civili, penali e di altre norme derivative.

La mia proposta, avviata già ancora quando la normativa privacy era la legge 675/96 è sempre stata quella di rivolgere al Garante un apposita ipotesi di applicazione della normativa come categoria in modo da poter risolvere i nostri problemi operativi di studio.

3) la normativa sulla privacy si sta rapidamente evolvendo per adeguarsi al celere processo di informatizzazione europeo. Le rischiosità dovranno essere vagliate in modo preventivo dallo studio professionale suddividendole anche per priorità e tipi di rischi. La privacy dovrà essere garantita sin dall’origine della raccolta del dato personale ed in modo che risulti “progettata” attorno alla sua tutela.

La mia proposta è di non attendere nuovamente di subire i cambiamenti ma di studiare assieme alle Autorità (Garante privacy, Autorità ispettive – Guardia di Finanza ed Agenzia delle Entrate) soluzioni che siano operativamente valide e sostenibili.

Il collega Scolaro, dopo aver riassunto i punti cardine delle misure di studio, proponeva anche la previsione di un termine di diffida per adempiere in caso di verifica ispettiva. Ovviamente il mio commento è stato “melius abundare quam deficere”…

L’Agenzia delle Entrate ha arricchito il convegno con due interventi che hanno suscitato vasto interesse.

Il dr Matteo Piperno – Dirigente Centrale Audit dell’Agenzia delle Entrate oltre a spiegare come sono strutturati i controlli sugli intermediari ci ha confortato e ha risposto alle due mie proposte.

Per la prima, ha ritenuto, anche alla luce della Sua grande esperienza che l’interpretazione che avevo fornito potesse andare bene per la nostra categoria in tema di dati sensibili. Per effettuare un altro convegno di approfondimento si è poi reso anche disponibile.

Il Dr Giorgio Navarra – Dirigente dell’Ufficio Audit esterno dell’Agenzia delle Entrate Regione Piemonte, ci ha fornito una chiara visione di come avviene in pratica una verifica sulla privacy di uno studio professionale e ci ha tranquillizzato sulla revoca dell’abilitazione al servizio in qualità di intermediari Entratel in quanto sinora non pare essere mai derivata dalle sole eventuali mancanze ai fini privacy.

Ciononostante la crisi, la valanga di norme che ogni giorno dobbiamo studiare, la preoccupazione di non incassare i crediti verso i clienti, e quanto altro hanno fatto si che anche un tema come la privacy, rivolto alla protezione dei dati personali (diritto ineccepibile) fosse un po’ vissuto come una sorta di ulteriore ascia sulla nostra testa.

Ed arriviamo al punto nel quale mi sono davvero emozionata.

Un collega ha chiesto la parola sul filo del mio discorso di non rimanere “supini verso le normative ma propositivi” ed è stato da me invitato a salire sul palco.

Sicuramente colto dall’emozione ha raccontato che non consiglierebbe mai al proprio figlio, nonostante sia un commercialista da generazioni (anche suo padre lo era) di proseguire la propria carriera di studio, proprio perché avvilito dalla “solitudine” nella quale i nostri rappresentanti ci hanno lasciato, dalle continue vessazioni sulla nostra categoria e dalla tanta incomprensione sulla mole di studio che facciamo senza che i clienti ne comprendano minimamente lo sforzo (anche dal punto di vista economico).

Punta nel vivo, sentendolo parlare il suo dolore è stato il mio dolore.

La platea era in religioso silenzio ma desideravo rincuorare la sua amarezza, perché era… quella mia e quella nostra.

I funzionari dell’Agenzia con i loro sguardi li abbiamo sentiti vicini ed anche il collega ha riconosciuto il ruolo sempre più di apprezzamento e di vicinanza che ormai esiste tra loro e noi professionisti nel tentare ogni giorno di fare del nostro meglio per essere conformi alle varie norme.

Ho preso il microfono e, con voce emozionata, ho fatto presente che il dottore commercialista sta vivendo, come tante professioni, un momento particolarmente difficile, ma che non si arrende.

Siamo abituati a studiare sempre e ad affrontare nuove sfide. Tutti i giorni.

Il nostro codice deontologico prevede un rigore morale ed una posizione giudiziaria ineccepibile.

La maggiore parte dei commercialisti sono professionisti retti che aiutano la nazione a seguire ed a fare seguire le regole. Siamo stati talvolta mal guidati o rappresentati da colleghi che non stimiamo o nei quali non ci riconosciamo ma ciò non significa nulla.

Un’altra collega ha richiesto il microfono protestando con le eccessive burocratizzazioni che caratterizzano il nostro lavoro. I nostri sguardi si sono “magicamente” incrociati ed io.. mi sono lasciata andare: “… e vai!” ed abbiamo incominciato a sorridere.

Poi ho proseguito.

Dobbiamo agire. Vivere le norme ed essere attori principali e non comparse. Abbiamo un background formativo di tutto rispetto. A cominciare dalla nostra laurea in economia, che senza offesa per altri percorsi di studio, fornisce davvero una mente “aperta” al mondo.

La nostra (sofferta) pratica triennale all’interno degli studi con dominus, spesso oberati, loro malgrado, dalla routine di studio, nella ricerca (quasi spasmodica) di carpire “segreti” per accrescere la propria professionalità.

L’esame di stato: una vera enciclopedia di diritto societario e tributario e di ragioneria nella testa del candidato. Lo svolgimento della professione: formazione continua, gestione dello studio e dei clienti.

Il commercialista è uno dei professionisti maggiormente aggiornato e dinamico che esista. Pronto a mettersi in gioco ogni giorno ed a reinventarsi.

Ringrazio di cuore i colleghi che hanno portato la loro testimonianza, ai colleghi che hanno fatto sentire la loro approvazione con i loro applausi ed anche per i loro messaggi (anche e-mail ed sms) che mi hanno e ci hanno ancora di più unito.

Per farvi comprendere il pathos sentito riporto alcuni passaggi di una email di un collega, amico dai tempi dell’esame di stato, che più mi ha emozionato e che ringrazio di vero cuore:

Carissima Paola,

non potevo, fresco di convegno , non iniziare con un caloroso ringraziamento per come rappresenti e difendi la categoria.

Felice di incontrare l’amica ….Orgoglioso di come da collega ci rappresenti anche presso le istituzioni e come hai sottolineato oggi il nostro ruolo, facendo capire alle controparti nello specifico ag. entrate, delle realtà sul campo che sono ben diverse dalle teorizzazioni del burocrati, di come hai difeso la nostra rappresentanza che mai viene individuata in qualsivoglia incontro , dibattito, stesura di legge.

Facciamo che questi incontri, convegni non siano solo filosofia, ma operatività.

Brava questo mi è sembrato già una buona impronta.

SI HAI RAGIONE , BASTA!! ESSERE SUPINI ALLE NORME, NON DOBBIAMO SUBIRLE MA PROPORRE ARGOMENTI,ALTERNATIVE, SOLUZIONI.

QUALUNQUE ALTRA CATEGORIA FA UN GIORNO DI SCIOPERO O SOLO MINACCIA….E SUBITO OTTIENE !

BEH BISOGNA DIRE CHE SE ALMENO UNO SI SFOGA SIGNIFICA CHE REAGISCE E NON SUBISCE.

QUESTO E’ GIA’ UN SEGNALE. GRAZIE PER L’ATTENZIONE.

GRAZIE PER IL TEMPO CHE CI DEDICHI COME AMICI E COLLEGHI.

PER L’IMPEGNO PROFESSIONALE E UMANO.”

Non trovo parole adatte per commentare quanto mi ha trasferito il collega. Mi sento solo in grado di pronunciare un'unica parola: grazie a te ed a tutti i colleghi che mi… “ricaricano” sempre con la loro approvazione ed il loro incoraggiamento.

Il gruppo di lavoro e-commerce ICT e l’Associazione ICT Dottori Commercialisti vi aspettano al Politecnico di Torino il prossimo 23 novembre 2013 (www.ictdott.com): non mancate!