By Fernanda Cervetti – Magistrato

Giustizia ed educazione sono due termini inscindibili e strettamente correlati fra loro.

Non può esistere giustizia in una società che non cura adeguatamente, fin dalla più tenera età, l’educazione dei consociati. Infatti, questa è la base per ottenere quella che si può definire “una giustizia giusta”, dove i singoli si sentono da un lato protetti dalle istituzioni, dall’altro sono consapevoli che, ad ogni diritto, corrisponde un dovere e che , del pari, ogni diritto proprio trova il limite nel diritto altrui. Occorre quindi ottenere una società in cui siano eliminate le discriminazioni e le prevaricazioni di qualsiasi genere e provenienza.

Il Convegno del 4 ottobre 2013 “Diritto e Giustizia” presso il Tribunale di Torino intende esaminare e far riflettere sui tre ambienti fondamentali in cui la crescita della persona può trovare gli stimoli positivi o negativi che determineranno il loro futuro comportamento.

Il rispetto delle regole e l’assunzione di responsabilità sul proprio comportamento sono fondamentali per imparare la convivenza sociale, base di una società civile.

Il primo ambiente è la famiglia, in cui il centro di interesse è il bambino, che deve crescere in modo armonico e sereno, recependo gli atteggiamenti positivi dei familiari per farli propri.

Per questo motivo, occorre interrogarsi sui traumi infantili derivanti da famiglie problematiche o da affidamenti anche giudiziali che, per la loro gestione non ottimale o provvisorietà, possono turbare lo sviluppo armonico della personalità del bambino. La decisione di allontanare un bimbo dagli affetti di un intero nucleo familiare deve quindi consigliare estrema prudenza ed un’analisi psicologica da affidare a periti esperti.

Sempre in ambito familiare, deve essere dato l’esempio di solidarietà e di rispetto dell’altruità, attraverso un comportamento corretto verso la collettività e lo Stato, che si traduce anche nel non accettare o condividere, sul lavoro, situazioni discriminanti.

Il secondo momento essenziale, per raggiungere gli obbiettivi della giustizia, si può trovare nella scuola, ove sono essenziali atteggiamenti responsabili e positivi degli educatori, quali esempi per i giovani.

Questi, a loro volta, dovranno imparare il rispetto delle regole, fra cui essenziale comprendere che la prevaricazione non paga ed è un segno di debolezza. L’accettazione della diversità di genere è fra gli obiettivi fondamentali dell’educazione, in quanto porterà ad un futuro comportamento corretto nei confronti con gli altri membri della società, siano questi familiari o compagni di lavoro.

Riconoscere la pari dignità degli altri è il punto di partenza per ottenere una vera giustizia e la sinergia fra famiglia e scuola deve indirizzarsi a formare individui consapevoli che il proprio diritto è limitato da quello degli altri.

Terzo ambiente, dove giustizia ed educazione devono incontrarsi, per far crescere armonicamente i singoli in una società civile, è il lavoro. Riconosciuto come degenerazione dei rapporti sociali il mobbing, occorre porre in essere rimedi efficaci per evitarne le forme striscianti e subdole che possono indurre riflessi negativi anche sulla vita famigliare e sulla salute dei singoli individui

In questo panorama di questioni, si pone il Convegno, per fare delle domande su cui riflettere, per dare a sé stessi le risposte circa la propria posizione positiva o negativa nella società, cercando di migliorare sé stessi a profitto dell’intera collettività.

Interventi al convegno:

Ore 9,00 Saluto delle Autorità e del Presidente della Corte d’Appello di Torino

Ore 9,15 Introduzione del Convegno da parte del Vice Presidente del C.S.M. on. Avv. Michele Vietti

Ore 9,45 Introduzione – I giovani: entrare utilmente nella struttura economica e sociale

Fernanda Cervetti – Magistrato

Ore 10,10 – Le discriminazioni e la Costituzione, un problema attuale

Ilaria Perinu – Magistrato

Ore 10,30 – L'importanza della comunicazione e del rispetto della deontologia nei professionisti

Marianna Battista – Giurista

Ore 10,50 – Parità di genere in azienda, i concetti normativi domestici ed europei

Paola Zambon – Dottore Commercialista, Referente "Comitato Pari Opportunità Ordine Dott. Commercialisti Torino"

Ore 11,10 – Scuola, educazione e responsabilità

Monica Spriano – Avvocato

Ore 11,50 – La famiglia quale nucleo di protezione di fronte alla sfida criminale della condivisione comunicativa.

A ndrea Antonio Salemme – Magistrato

 Ore 12,10 – “Movimenti di protesta giovanile ed antagonismi estremi”

Giuseppe Petronzi – Funzionario della polizia di Stato

Ore 12,30 –“Comunicazione e rispetto in famiglia, anche nella fase di crisi”

Sara Commodo – Avvocato -membro dell'AIADC e dell'IACP

Ore 12,50 Affidamento giudiziario dei bambini, educazione e famiglia

Letizia Maria Ferraris – Avvocato

 

Pausa e interventi ore 13,10 – 13,45

 

Ore 14,00 – Forme di stalking consuete e inusuali fra i giovani

Elisa Rubiola – Avvocato

Ore 14,20 – "Bullismo. Dall'impotenza alla prepotenza: il tragitto del falso forte".

Gemma Brandi – Psichiatra

Ore 14,40 – Educare, attraverso i libri, alla non discriminazione e tolleranza

Sara D’Amario – scrittrice ed attrice

Ore 15,00 – Tossicodipendenze: alcol e droga come risposta deviante all’educazione

Anna Maria Bellini – Vice Procuratore Onorario

Ore 15,20 – Le sanzioni amministrative per i giovani, consumatori di droghe ed alcol

Anna Russo – assistente sociale

Ore 15,40 – Lo  stalking attraverso la rete.

Dott.ssa Assunta Esposito Vice Questore Polizia Postale Torino

Ore 16,00/16,30 – Interventi e discussione finale 

  

 

Sono previsti crediti formativi da parte dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino e dell’Ordine degli Avvocati di Torino e la partecipazione dell'Istituto G. Sommeiller di Torino.