La Commissione Europea ha pubblicato lo scorso 24 maggio 2013 lo studio, dal titolo 'Il ruolo degli uomini nella parità di genere – strategie e approfondimenti europei””.

L'opera presenta conclusioni e raccomandazioni, nonché alcuni principi guida su come sviluppare politiche per migliorare il ruolo degli uomini nella parità di genere.

uguaglianza fra sessi

Già con la Carta dei diritti fondamentali divenuta giuridicamente vincolante con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, il 1° dicembre 2009 erano stati sanciti principi importanti quali la libertà di espressione e la tutela dei dati personali. Lo scorso 8 maggio 2013 con un'apposita relazione sono stati commentati anche i progressi compiuti nell’attuazione del diritto fondamentale alla parità di genere.

Le donne risultano in crescita nel lavoro in tutta Europa e sempre in maggiore numero rappresentano il principale sostegno economico della famiglia. Con la crisi l'occupazione femminile è in ogni caso peggiorata ma anche l'occupazione maschile si è specularmente relativamente aggravata. Vi sono grandi ostacoli per le donne che puntano a ricoprire ruoli apicali.

Il ritratto dell'uomo moderno in questo studio pare rifuggire dai consueti modelli di imposta “virilità” imposti tradizionalmente perseguendo valori più umani (cura di sé e della propria anima, ambiente di lavoro confortevole, disponibilità a ricoprire ruoli una volta considerati di esclusivo appannaggio femminile…) e risultando di conseguenza più “vero” e più felice.

Gli uomini europei abbandonano più facilmente la scuola da ragazzi e circa il 30% (contro il 37% nel 2010 delle donne) raggiungono almeno un livello di istruzione terziaria.

Molti uomini che lavoravano nel settore industriale con grado basso di istruzione e bimbi piccoli hanno risentito maggiormente della crisi (in misura maggiore rispetto a donne occupate nel settore terziario e magari senza figli). Le donne si accontentano solitamente di lavori a tempo parziale per curare anche la casa e la famiglia mentre l'uomo predilige in generale il tempo pieno.

I Paesi europei nei quali l'uomo lavora di meno ed anche a tempo parziale sono sostanzialmente quelli nordici (Paesi Bassi, Norvegia e Danimarca).

Negli ultimi dieci anni le donne hanno iniziato a svolgere lavori prettamente maschili e viceversa. Dove la donna lavora in campo maschile però il relativo stipendio è minore mentre non capita la stessa cosa nel caso contrario ma anzi i compensi risultano maggiori quando un uomo svolge una mansione prettamente femminile (es. badante).

Nelle più importanti società quotate in borsa in tutta Europa, mediamente l'organo amministrativo è composto di dieci membri e solo uno appartenente al genere femminile (nel 97% dei casi il
consiglio è presieduto da un uomo)
ma sono state introdotte in generale misure di sensibilizzazione per garantire livelli più equilibrati di composizione.

Le società europee si attendono in generale che gli uomini assunti non si occupino della famiglia e tendono ad aumentare l'onorario generando una generale maggiore soddisfazione dell'uomo rispetto alle donne occupate.

I classici ruoli di ripartizione della vita familiare sembrano però maggiormente riguardare i soggetti più anziani poiché gli studi dimostrano che l'uomo moderno europeo si occupa mediamente sia della cura della casa che dei propri figli dando una mano fattiva alla propria compagna.

Tale profilo si esprime meglio in particolare in Finlandia, Danimarca e Svezia. L'uomo “domestico” è infine molto presente soprattutto nei Paesi dell'Europa centro-settentrionale.

Maggiore è l'educazione dell'uomo e maggiore è la propensione all'aiuto domestico.

Maggiore è anche il reddito dell'uomo e più alto è il desiderio di condivisione con la propria partner specie se questa percepisce redditi più bassi.

Anche le credenze familiari incidono sul comportamento dell'uomo: se proviene da una famiglia che crede fortemente nella segregazione dei ruoli è meno portato ad aiutare in casa la propria compagna nelle faccende domestiche, ecc..

In linea generale il giovane uomo europeo però è collaborativo sia in casa che in famiglia, con parità decisionale sulla vita di coppia equilibrata.

Nei paesi del Nord Europa la donna risulta essere la principale responsabile della vita organizzativa familiare.

Infine importante è anche il ruolo dello Stato: laddove vi sono misure a sostegno della famiglia (congedi lavorativi, sgravi fiscali, ecc.) vi è maggiore un clima favorevole all'insediamento della reale parità di genere.