Si è tenuto oggi 17 ottobre 2018 nell’aula magna del Tribunale di Torino il convegno facente parte del ciclo di incontro organizzati dal Tavolo di lavoro “Più donne nei Consigli di Amministrazione e nelle posizioni apicali” rivolto a tutte le persone che aspirino a ruoli di responsabilità, in società pubbliche e private, in particolare, alle iscritte alla banca dati “Più donne nei CDA”.
“Gli incontri si propongono di rafforzare le competenze e di fornire ai/lle partecipanti conoscenze specifiche, utili alla partecipazione ai Consigli di Amministrazione, nonchè di offrire uno spazio di confronto con esperienze di valore. In continuità con la formazione delle precedenti edizioni, gli incontri sono condotti da professioniste/i ed esperte/i individuate/i dalle componenti del tavolo”.
Sono onorata di aver rappresentato il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino. Ho evidenziato nel percorso di strategia europea sulla quarta rivoluzione industriale volto a collegare la sfera fisica, digitale e biologica ed implementato in Italia dapprima con la strategia Industria 4.0 e poi con Impresa 4.0, l’importanza del trattamento dei dati (siano essi personali e non) come presidio essenziale da parte di persone competenti in tutti i contesti: P.A., imprese e professionisti.
I dati mostrano un’Italia ancora lontana dall’alfabetizzazione digitale del singolo individuo ma ancora più “povera” delle nozioni spesso complesse delle normative applicabili, interconnesse ed a volte vetuste rispetto alla realtà in cui viviamo.
Già a partire dalle scuole si dovrebbe pensare ad una maggiore tutela del dato personale relativo al singolo studente scegliendo strumenti tecnologici con il discernimento che ci si attenderebbe da chi occupa posizioni apicali: semplici principi di privacy by design e by default che spesso mancano in realtà.
Ma è proprio da questa miopia dilagante che alcune realtà imprenditoriali perlopiù extraeuropee in questi ultimi anni hanno tratto i loro maggiori profitti. Dunque il professionista del futuro, che, come spesso accade, funge anche da “ammortizzatore” sociale della conoscenza, dovrà affrontare ed accompagnare P.A. ed imprese, sempre più con una competenza multidisciplinare (giuridica, economica, informatica) ma soprattutto con l’etica morale che dovrebbe essere propria degli iscritti agli Albi Professionali ma che. ai nostri giorni, risulta essere risorsa assai scarsa in generale in qualsiasi contesto.
Proprio come è avvenuto ed avviene con la parità di genere, per molti ancora un diritto “sconosciuto” e nella realtà mondiale ancora non completamente applicato, saranno diversi i diritti e le libertà dei singoli e delle imprese di cui tenere conto dalla tecnologia.
La nostra generazione di adulti dovrà rispondere della superficialità effettuata nelle proprie scelte rispetto alle generazioni future. La nostra generazione di professionisti dovrà essere pronta al cambiamento ed aggiornamento continuo.
Il professionista dell’innovazione dovrà essere “elastico” nel consigliare di volta in volta la soluzione migliore per i propri clienti mai dimenticando i riflessi e le ricadute verso i singoli individui.
Ringrazio, come sempre, per l’applauso in aula a fine convegno.