Le società costituite in Italia non quotate controllate da pubbliche amministrazioni (c.d. Società pubbliche) secondo il Decreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 30 novembre 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 28 gennaio 2013, in vigore dal 12 febbraio 2013, in conformità a quanto previsto dall’articolo 3 della legge 12 luglio 2011, n. 120, devono garantire per il primo mandato di riservare al genere meno rappresentato almeno un quinto del numero dei componenti degli organi di amministrazione e controllo. Per i successivi mandati tale quota è pari ad un terzo.

Secondo il decreto le società sono chiamate, all'uopo, ad aggiornare i propri statuti. Le funzioni di monitoraggio e di vigilanza sull'applicazione di tale norma è stata demandata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ovvero al Ministro delegato per le pari opportunità. Dall'entrata in vigore della norma il Dipartimento per le Pari Opportunità, Ufficio per gli interventi in materia di parità e pari opportunità, “esercita in via esclusiva i compiti istruttori propedeutici all’esercizio delle predette funzioni”. Tali organi sono stati delegati anche ad effettuare una diffida entro 60 giorni qualora il criterio delle quote di genere non venga rispettato ed in caso di ultronea inottemperanza è prevista anche la decadenza dei componenti dell'organo irrispettoso entro il termine di 60 giorni dalla diffida.

La casella di posta elettronica

Dal 18 marzo 2013 è stata attivata un'apposita casella di posta elettronica del Dipartimento delle Pari opportunità alla quale inviare eventuali segnalazioni: monitoraggioquotedigenere@governo.it. La casella deve essere utilizzata anche per comunicare la composizione degli organi di amministrazione e di controllo entro 15 giorni dalla loro nomina, sostituzione, o altra causa di modifica in corso di mandato. Chiunque vi abbia interesse “può altresì segnalare alla medesima casella di posta elettronica la carenza di equilibrio tra i generi nella composizione degli organi sociali delle società ricadenti nell’ambito di applicazione del DPR 251/2012.”